Il ciuccio è ampiamente utilizzato per consolare i bambini durante la prima infanzia.

Vediamo insieme quali sono i pro e i contro nell’utilizzo, quando toglierlo e come.

Quali sono i pro?

  • In genere si consiglia l’utilizzo del ciuccio, nei bambini nati a termine, dopo le prime 4-6 settimane di vita una volta che si è ben avviato l’allattamento. Secondo vari studi, infatti, l’uso del succhiotto può interferire con l’acquisizione della corretta modalità di suzione al seno (poiché la suzione del ciuccio è più simile a quella della tettarella del biberon) e può spingere il bambino ad attaccarsi di meno alla mammella, con conseguente riduzione della produzione di latte e della durata dell’allattamento. Invece, nei bambini nati pre-termine, studi scientifici hanno dimostrato che l’uso del ciuccio facilita l’acquisizione della capacità suzione e dunque di assumere il latte dal seno materno o dal biberon.
  • La comunità scientifica concorda sul fatto che far addormentare il bambino con il ciuccio in bocca aiuti a prevenire il rischio di morte improvvisa in culla, anche nota come SIDS.  Non è ancora ben chiaro quale sia il meccanismo con cui il ciuccio riduce il rischio della SIDS (Sudden Infant Death Syndrome o Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante), evento che si verifica più di frequente tra il primo e il sesto mese di vita compiuti.

Quali sono i contro?

  • Il ciuccio può diventare un’ abitudine viziata per il bambino quando l’uso che se ne fa è scorretto, ad esempio quando lo si propone ogni volta che piange. Così facendo il bambino rischia di diventare davvero ciuccio-dipendente perché, non sentendosi compreso, il ciuccio diventa l’unico oggetto che gli permette di tranquillizzarsi.
  • Gli esperti concordano che gli svantaggi cominciano ad essere superiori ai benefici oltre i 10-12 mesi di età, specie se l’uso è intensivo. Il primo problema è che il ciuccio potrebbe favorire l’insorgenza di otiti: il meccanismo non è ancora chiaro, ma si ipotizza che la suzione prolungata favorisca il reflusso di secrezioni nasofaringee all’interno della tuba di Eustachio.
  • L’uso prolungato del ciuccio può causare malocclusioni dentali, può inficiare lo sviluppo corretto di alcuni suoni del linguaggio e favorire l’acquisizione di una scorretta respirazione orale.

Quando toglierlo e come?

Si consiglia di rimuoverlo entro i 3 anni del bambino. Per aiutare i bambini a separarsi dal ciuccio bisogna agire in maniera graduale e avere degli accorgimenti accorgimenti.

E’ molto importante rimuoverlo gradualmente, cercando di focalizzare l’attenzione del bambino il più possibile su giochi e attività durante i quali il ciuccio va a “dormire”; in queste occasioni è bene gratificare il bimbo e premiarlo nel caso in cui riesce a rinunciare al ciuccio.  Man mano che vi rinuncia durante il giorno proviamo a toglierlo anche la notte.

Se ciò si mostra inefficace è consigliato non sostituire il ciuccio una volta rovinato perché è difficile che il bimbo continui a succhiarlo una volta che questo sia rotto!

 

 

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